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In questa pagina alcuni racconti ispirati e dedicati ad alcuni dipinti. Ad ogni titolo della storia corrisponde un titolo di un dipinto
Adoro sentire il vento, umido e salmastro che mi bagna il viso.
Adoro respirare il profumo del mare.
Adoro chiudere gli occhi per il forte riverbero del sole sull'acqua e farmi trasportare tra i ricordi a quella volta che, tanti anni fa, in un pomeriggio d'estate, tutti in spiaggia a giocare felicemente con i miei fratelli, I miei cugini e zii... Ad un tratto,
«mamma, dov'è papà?» chiesi io,
«non lo so era qui un momento fa» mi rispose mia mamma con voce tremante.
Cercammo per qualche minuto. D'improvviso ci accorgemmo, con sgomento, di un puntino scuro all'orizzonte, tra le onde alte e la luce accecante del sole riflesso sull'acqua.
Era mio padre, che con la foga di salvare la sua "stupida" barchetta, andata alla deriva, era caduto in acqua e stava per annegare.
Più di due ore di agonia, di angoscia, di paura; tutti.
La corrente lo trascinava sempre più lontano e il rumore del mare era sempre più forte. Ma un uomo, un "angelo" oso dire, nuotatore esperto, riuscì a salvarlo, (per poco). Non vidi mai più quella persona.
Adoro osservare il mare, con la sua forza che non perdona... ma quella volta fu clemente con "mio papà”. Dedicato a mio padre che amava il mare... E che ora, non è più su questa terra.
Mio nonno mi raccontava che la domenica mattina presto, quando fuori era ancora buio e la luna era alta nel cielo, si preparava il suo "carretto" con il cavallo, il pane fatto in casa appena sfornato caldo, e partiva per la via sterrata per andare a lavorare nel suo vigneto.
Il cavallo già da solo sapeva dove andare e, nella strada buia e deserta, illuminata solo dalla luna e da una fioca lanterna, si incamminava... «tloc, tloc, tloc,tloc» per ben tre ore.
Con il ritmo degli zoccoli e il sottofondo delle cicale, mio nonno si addormentava.
Si sarebbe svegliato all'arrivo. Ritornava a casa solo il sabato mattina perché, a quell'epoca, c'era il “sabato fascista“.
Gli anni passano.
Al posto del "carretto" c'é una "moto ape", classica anni 70 e ci sono anche io, piccolino.
Aspetto con pazienza. Ora lui ritorna a casa ogni sera. «Ciao nonno, mi fai fare un giro» dicevo io «ciao "ciccino", sali a bordo”» mi diceva, con voce seria. Salivo nella cabina che profumava di uva appena raccolta, facevamo un giro, ed io ero felice.
Gli anni passano.
Oggi vedo, in una strada non più deserta, quel "camion rosso", che sarebbe piaciuto tanto a mio nonno, con dentro un contadino che ritorna a casa, pacatamente , stanco dal lavoro. Anche nelle altre vetture, immagino qualcuno che ritorna a casa a ritrovare i nipoti, i figli, la famiglia...
Olio su tela 50x60
" Lo scorrere..."
"Lo scorrere..."
Una fogliolina solitaria, quasi invisibile,
Si lascia trasportare, lentamente, dal grande flusso del fiume.
Galleggia spensierata, in mezzo ai riflessi, girando piano piano su se stessa, quasi a contemplare il mondo che la circonda.
Chissà se troverà un'altra fogliolina solitaria a fargli compagnia.
Chissà se troverà ostacoli, o sarà libera da impedimenti.
Chissà, quando è dove finirà il suo lento cammino.
Questo é, "Lo scorrere" della vita.